The pursuit of wisdom in any walk of life quickly reveals that what you think you know is not nearly enough to get you to where you want to go. As I'm starting out in my football journey I challenged myself to reach out to those already working in various roles in football to answer a short list of questions. My goal wasn't to get answers but relevant perspectives on the game within the game.
Here is Dario Pergolizzi:
Here is Dario Pergolizzi:
What is your first memory of football?
I remember playing in the little park of my little hometown in Sicily with my friends, on a concrete ground, using benches as goals and applying rules and constraints that were spontaneous and instinctive behaviour in response to the surrounding environment and/or the composition of the teams, the quality of the players, etc.
None of us was a particularly good player, nor we had careers in football but, in retrospect, I understood that the peculiarities of street football are not only precious to develop technical skills while trying to emulate pro-players’ gestures on a rough context, but also to grow a basic understanding of timing, spacing and challenges.
Through my studies as a coach I met all the criterias in drill designing and constraints, and I thought immediately of these naturally emerging behaviours; maybe they were not always useful and formative, but I found it fascinating.
What is the biggest misconception/cliche you’ve found in this space?
Here in Italy We are full of misconceptions and cliches, so I struggle to pick one, but I'm going to make a brief list of a few things that upset me:
- Oversimplification of the complexity of the game in public talks;
- Hostility towards changing and innovations, especially if they come from abroad;
- Self-referentiality and hard access of the system
- Toxic environment for the growth of the young players (obsolete coaching methods and structures, generally over-competitive and skeptical parents, etc.)
If you could start over what skill would you build on first?
Definitely lateral thinking. I think that it’s key, from a professional point of view, to always question what you see and think from more angles. When you try to solve a problem in football, a major risk is to come up with a solution too soon, before You analyse all the possible aspects, and this could lead you to be overwhelmed by biases.
I’m not underestimating the importance of timing, but I think that you must prioritize a correct collection of informations, which is made possible by knowledge, which is fueled by experience.
What three (3) football icons would you want to have a meal with? Why?
It will definitely sound trivial, but:
- Pep Guardiola, because his football over 10 years ago was the main trigger in my curiosity to understand the game in his whole.
- Jurgen Klopp, because having a beer with him must be the funniest way to learn something (and also because I am obsessed with pressing)
- Julian Nagelsmann, because I think he’s innovative during a phase in which It could be so hard.
What is your favorite quote or saying?
“Éxito y felicidad no funcionan como sinónimos, hay gente exitosa que no es feliz y hay gente feliz que no necesita del éxito para serlo.” “Deberíamos aclararle a la mayoría que el éxito es una excepción no un continuo.” “Los seres humanos de vez en cuando triunfan, pero habitualmente desarrollan, combaten, se esfuerzan, y ganan de vez en cuando muy de vez en cuando.”
(Marcelo Bielsa)
Italian version:
Ecco Dario Pergolizzi:
Qual è il tuo primo ricordo del calcio?
Ricordo che giocavo nel piccolo parco della mia piccola città natale in Sicilia con i miei amici, su un terreno di cemento, usando le panchine come porte e applicando regole e vincoli che erano comportamenti spontanei e istintivi in risposta all'ambiente circostante e / o alla composizione delle squadre, la qualità dei giocatori, ecc.
Nessuno di noi era particolarmente bravo, né abbiamo avuto carriere nel calcio ma, a posteriori, ho capito che le peculiarità del calcio di strada non sono solo preziose per sviluppare capacità tecniche mentre si cerca di emulare i gesti dei calciatori in un contesto scomodo, ma anche per instillare una comprensione di base di tempo, spazio e il gusto della sfida.
Attraverso il mio percorso di studi come allenatore ho scoperto tutti i criteri nella progettazione delle esercitazioni e l’utilizzo dei vincoli, e ho pensato subito a questi comportamenti emergenti che emergevano naturalmente anche nel calcio di strada. Forse non erano sempre utili e formativi, ma l'ho trovato affascinante.
Qual è il più grande malinteso / cliché che hai trovato in questo spazio?
Qui in Italia siamo pieni di idee sbagliate e cliché, quindi faccio fatica a sceglierne uno, ma farò un breve elenco di alcune cose che mi turbano:
- Semplificazione eccessiva della complessità del gioco nel discorso pubblico;
- Ostilità al cambiamento e alle innovazioni, soprattutto se provenienti dall'estero;
- Autoreferenzialità e accesso difficile al sistema;
- Ambiente tossico per la crescita dei giovani giocatori (metodi di allenamento e strutture obsoleti, genitori generalmente troppo competitivi e scettici, ecc.)
Se potessi ricominciare da capo, quale abilità vorresti costruire per prima?
Decisamente il pensiero laterale. Penso che sia fondamentale, da un punto di vista professionale, mettere sempre in discussione ciò che vedi e pensi da più angolazioni. Quando cerchi di risolvere un problema nel calcio, il rischio maggiore è quello di trovare una soluzione troppo presto, prima di analizzare tutti i possibili aspetti, e questo potrebbe portarti ad essere sopraffatto da pregiudizi.
Non sottovaluto l'importanza del tempismo, ma credo che si debba dare la priorità a una corretta raccolta di informazioni, resa possibile dalla conoscenza, alimentata dall'esperienza.
Con quali tre (3) icone del calcio vorresti mangiare? Perché?
Sembrerà sicuramente banale, ma:
- Pep Guardiola, perché il suo calcio di oltre 10 anni fa è stato il trigger della mia curiosità di capire il gioco nel suo insieme.
- Jurgen Klopp, perché bere una birra con lui deve essere il modo più divertente per imparare qualcosa (e anche perché sono ossessionato dal pressing)
- Julian Nagelsmann, perché penso che sia innovativo in una fase in cui è difficile esserlo.
Qual è la tua citazione o frase preferita?
"Il successo e la felicità non sono sinonimi, ci sono persone di successo che non sono felici e ci sono persone felici che non hanno bisogno del successo per esserlo". "Dovremmo chiarire alla maggioranza che il successo è un'eccezione, non un continuum". "Gli esseri umani trionfano di tanto in tanto, ma per il resto del tempo si sviluppano, combattono, faticano e vincono di rado, molto di rado".
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